La ricerca è impegnata su più fronti per tentare di trovare rimedi efficaci per la carie dentaria come la fluorizzazione. C’è chi sta cercando di creare un vaccino o una molecola da usare in colluttori e dentifrici per contrastare lo Streptococco Mutans (il batterio responsabile di infezioni dentarie).
Nel frattempo, la carie dentale continua ad essere una delle patologie della bocca più diffuse: se trascurata, i batteri che si riproducono nella placca e nel tartaro possono causare parodontite ed altre malattie fino a portare alla perdita del dente.
Scarsa igiene orale, disallineamento dei denti, riduzione della saliva (detergente naturale), alimentazione sbagliata: sono queste le principali cause della formazione della carie.
Come si previene e come si cura?
Come prevenire la carie dentaria: non tutti sanno che…
La carie si previene con:
- Una corretta igiene orale (lavarsi i denti 3 volte al giorno usando il filo interdentale per rimuovere la placca più difficile);
- Il regolare controllo dal dentista e la pulizia dei denti ogni 6-12 mesi (detartrasi);
- Una corretta alimentazione, controllando l’assunzione di cibi contenenti zuccheri semplici e amidi che nutrono i batteri responsabili della carie. Dopo aver assunto questi cibi, bisogna lavare subito i denti.
Quelle appena descritte sono regole semplici, ma c’è un altro sistema che non tutti conoscono: le sigillature. “La procedura delle sigillature – spiega il titolare dello studiodentisticosantevassallo.it – consiste nel riempire i solchi e le fosse dei denti posteriori utilizzando resine e cementi. In questo modo, si impedisce l’attacco dei batteri che causano la carie”. Solo in certi casi, si pratica la sigillatura nei denti anteriori.
Carie dentaria non curata: le possibili complicazioni
La carie è subdola: inizia a formarsi sotto la placca batterica attorno al dente. Se il problema viene trascurato e si salta il controllo dal dentista, la carie avanza fino ad arrivare alla dentina perforandola. Continuerà ad avanzare finché non raggiungerà la polpa e le terminazioni nervose. A quel punto, il problema si farà sentire forte e chiaro con il mal di denti, l’alitosi, l’ipersensibilità.
Una carie non curata causa complicazioni serie fino alla distruzione del dente:
- Parodontite apicale (piorrea), un’infezione dei tessuti parodontali che sostengono i denti causata dagli stessi batteri che causano la carie;
- Ascesso, una raccolta di materiale purulento dovuta alla reazione dei leucociti che hanno la funzione di contrastare l’infezione;
- Granuloma, un’infezione cronica a livello dell’apice radicolare del dente dovuta al proliferare di batteri che riescono a raggiungere gli strati più profondi attraverso i canali radicolari;
- Ciste, l’evoluzione del granuloma non trattato. La ciste può richiedere l’estrazione del dente e provocare la perdita dell’osso.
Aggrapparsi agli antidolorifici senza far rimuovere la causa è pura illusione. La carie tende a peggiorare se non si cura: può innescare la papillite (infiammazione gengivale tra due denti), la gengivite cronica, la pulpite (che può distruggere la radice del dente ed intaccare anche l’osso), la gangrena pulpare.
Carie dentaria: come si cura
I trattamenti previsti per la cura dipendono dalla gravità e tipologia di carie su cui intervenire, dallo stato di avanzamento.
Innanzitutto, il dentista eseguirà una radiografia per verificare dove è localizzato il processo cariogeno e le condizioni generali del dente colpito. L’obiettivo principale è tentare, se possibile, di salvare il dente compromesso eliminando le parti necrotiche.
Con l’otturazione si cura la lesione eliminando con un trapano dentale la parte cariata per, poi, riempire la cavità sigillando il dente per prevenirne la perdita. Per riempire il dente si utilizzano resine che, però, non risultano adatte per le grandi otturazioni: in quest’ultimo caso, servirà una nuova corona artificiale che sostituirà quella naturale.
Se la carie ha ormai attaccato la polpa dentale, bisognerà ricorrere alla devitalizzazione del dente che consiste nel ripulire accuratamente la polpa prima di riempirla con una sostanza inerte (guttaperca) e ricostruire il dente.
La soluzione estrema, quando le precedenti risultano impraticabili o inefficaci, è l’estrazione del dente.